di Ugo Morelli (Giugno 2006)
Come Penelope tessiamo, scegliendola,
la nostra individuazione a cui tendiamo davanti a noi,
che si sfila dietro le nostre spalle
con la stessa costante continuità.
L'individuazione ci viene offerta dall'altro nel pluriverso delle relazioni,
dalle più intense alle più rade;
tra negazioni e riconoscimento, elaborandone ambiguità e conflitti,
ognuno di noi sceglie provvisoriamente di sostare, consistere o difendersi
in quella fragile esperienza puntuale che a lungo abbiamo chiamato identità.
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