Il 23 luglio a Mostar è stato inaugurato il “Ponte Vecchio ricostruito” che gli abitanti di Mostar chiamavano semplicemente “Il Vecchio”. Simbolo di una possibile coesistenza, che non è pace, ma non è neanche guerra. / scritto il 24-07-2004
Il 23 luglio a Mostar è stato inaugurato il “Ponte Vecchio ricostruito”.
Il “Ponte Vecchio”, che gli abitanti di Mostar, come ricorda Pedrag Matvejevic su “La Repubblica” del 17 luglio 2004, chiamavano semplicemente “Il Vecchio” era il simbolo di una possibile coesistenza, che non è pace, ma non è neanche guerra.
Chi era in guerra ha voluto distruggere questa possibilità. Non sappiamo cosa simboleggi ora il ponte ricostruito. Le ferite della guerra non permettono ritorni indietro, restauri, recuperi. Le moschee a Mostar erano tredici, ora sono trentatré.
“I musulmani locali ci ridono sopra – scrive Paolo Rumiz– dicono «Samla» al posto di «Salam» e quell’inversione di sillabe è uno sberleffo ai politici islamici che vorrebbero mettere il saluto arabo al posto dello slavo «Dober dan». Che sia in quell’inversione di sillabe lo spazio per il ponte?
Fonte: “La Repubblica”, 17 luglio 2004.
(Antonio Castagna)
http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/cronaca/rumizviaggio/rumiz12/rumiz12.html