base

home/conflict now

Cerca:

Scienza e fede in tv.

di Ivo Povinelli. / scritto il 21-11-2005

torna indietro

Una trasmissione televisiva invita preti e scienziati a parlare dell’evoluzione e di Darwin. L’effetto speciale è immediato e, come accade spesso in TV, non si capisce niente. Il pubblico, forse ignaro ma non stupido, attende invano di sapere se ha ragione chi gli dice che dopo la morte non c’è niente o chi invece gli dice che tutto, in questo mondo, ha un senso preciso. Chi tenta di chiarire che scienza e fede usano linguaggi diversi viene zittito, pena la scomparsa dell’effetto speciale che in realtà è solo fumo negli occhi.
Se scienza e fede si fanno la guerra è perché entrambe vogliono porsi come unico modo plausibile di vedere il mondo, ma l’uomo non è né solo scienziato né solo credente, è sempre e inevitabilmente entrambe le cose e forse più, e quando vuole arroccarsi in una sola dimensione della propria esistenza diviene un integralista che abita il proprio castello.
Più difficile è ammettere che a volte la scienza procede per atti di fede, di contaminazione e compenetrazione con la religione o con la magia. Ad esempio, pochi ricordano che Newton credeva nella capacità di attrarre un corpo senza toccarlo, concetto mutuato dalla magia, e che questo lo portò a formulare la legge di gravità.
Allora dai mezzi di comunicazione mi attenderei un chiarimento delle differenti posizioni su cui si muovono scienza e fede rispetto alla nostra esistenza, lasciando poi ai singoli individui la scelta di quale è il modo più adatto di considerare i diversi aspetti della vita. Invece, i religiosi ci minacciano con l’inferno e gli scienziati ci accusano della nostra ignoranza, facendo leva su quelle emozioni che non sappiamo controllare semplicemente perché non le sappiamo dire con le parole, spingendoci all’affidamento cieco alla religione o al rifiuto della scienza come modo di conoscere. Ci propongono in sostanza due modi di vivere: una vita da rifugiati o una vita da emarginati.

(Ivo Povinelli)